
La ricerca metafisica di
Rafael Espada
Con le nuove opere per la prima volta in
esposizione a Napoli, presso il Centro d’Arte e Cultura “Il Bidone”, nella
mostra personale “Esasperatismo: espressione formale e materica” la ricerca
artistica di Rafael Espada giunge ad un più avanzato livello di sviluppo in cui gli
elementi concettuali i quali avevano caratterizzato la sua produzione fino agli inizi del
2007 cominciano a cedere il passo ad una componente metafisica che ora domina
incontrastata la scena pittorica dell’artista argentino attraverso un’astrazione
cromatica, ma di forma sostanzialmente geometrica, che s’impone sull’intera
composizione. Nella nuova cifra stilistica di Rafael Espada il colore ricopre uno strato
di delicati rilievi materici in un’originalissima tecnica mista nella quale le terre,
le sabbie, si sovrappongono ai più variati materiali, di uso comune come gessi, mastici,
adesivi multipli, ma anche sigillanti e compositi di derivazione aerospaziale, in un
singolare connubio che evidenzia il contrasto tra natura e artifizio. È su questa
dicotomia che s’impernia il contenuto delle nuove opere di Rafael Espada, espressioni
che non appaiono mai del tutto slegate dagli esiti estetici affidati ad una tale
commistione.

Cogliere l’esatta esegesi di un simile
abbinamento, che è una delle peculiarità più evidenti dell’artista argentino, non
è compito agevole perché le opere di Rafael Espada si prestano a diverse
interpretazioni, ma anche in considerazione della sua adesione al Movimento
dell’“Esasperatismo”, che l’ha visto tra i protagonisti della II
Mostra Internazionale di Castel dell’Ovo (2007), la particolare commistione tra
l’elemento terra e i materiali industriali, che nell’ esposizione in oggetto
richiama costantemente l’icona del bidone, sia nelle forme cromogeometriche sia nelle
singole applicazioni, offre un’interessante chiave di lettura in quanto contenitore
della vita della terra e del pensiero. La ricerca artistica di Espada non si esaurisce
certamente nella pur notevole sperimentazione tecnica dei materiali, ma, per la natura dei
materiali impiegati nel loro speciale abbinamento, assume essa stessa un significato
concettuale. Allora più che di commistione, nelle opere di Rafael Espada sarebbe più
indicato parlare di una contaminazione tra natura e artifizio dove il confine tra
l’uno e l’altro elemento appare del tutto sospeso e trova la sua massima
espressione nel colore. Di sovente le soluzioni cromatiche adottate si muovono su quella
sottile linea di demarcazione tra le tonalità naturali e le gradazioni innaturali,
accentuando quell’atmosfera metafisica che pervade tutte le nuove opere di Espada.

Le ampie campiture cromatico-materiche sono
integrate dall’inserimento di componenti ed oggetti della civiltà industriale
contemporanea, ma anche vestigi della passata civiltà contadina o sostanze organiche, a
creare un’ulteriore contrapposizione all’interno della stessa opera, o tra
l’una e l’altra opera, che offre un più preciso spunto interpretativo al lavoro
di Rafael Espada. Anche la civiltà tecnologicamente più avanzata non può prescindere
dalla natura, vincolo indissolubile del genere umano chiamato a recuperare il suo rapporto
con l’ambiente e i valori di un passato prossimo legati ai cicli della terra, la sola
in grado di generare vita e garantire nutrimento, oltre gli eccessi di
un’irrefrenabile sviluppo scientifico.
Domenico Raio
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CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso |